La Rocca Crudele

Adattato dall’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo
da Maria Cristina Giménez Cavallo, Jo Ann Cavallo e Luca Sillari.

Performed by the Compagnia Maggistica Monte Cusna di Asta on July 29 (Sologno, RE);  August 6 (Asta, RE), and August 27, 2023 (Costabona, RE).

A video of the August 6, 2023, performance filmed by Maria Cristina Giménez Cavallo and Cristina Ghirardini:

 

 

The below two sets of photos from that performance are followed by the complete libretto.

 

Set 1 photographed by Zoé Rogez:

The Compagnia Maggistica Monte Cusna di Asta welcomes the public and celebrates its 50 years of activity:

 

Angelica addresses Malagigi in prison:

 

Franco challenges Marchino:

 

The monster seeks to eat human flesh:

 

Maggerini follow the action from the edge of the performance arena:

 

The public seated amidst the trees:

 

Set 2:

Grifone and Stella head the opening procession, followed by the farmer Franco (character in maggio):

 

Angelica and Malagigi:

 

Malagigi:

 

Dama, Palazzo Gioioso:

 

Marchino’s wife (named Odile in the maggio):

 

Rinaldo captured:

 

Rinaldo battles monster:

 

Rinaldo defeats monster:

 

Angelica and Rinaldo:

 

 

 

Il Maggio oltre l’oceano

Mentre proseguono febbrili gli ultimi ritocchi al testo de La Rocca Crudele, accade un fatto inusuale per un autore di maggi: le nuove quartine, i commenti alle scene, gli aggiustamenti delle parti volano di qua e di là dell’oceano Atlantico per essere condivisi tra l’Emilia e il New Jersey.

Si, perché scrivere un maggio con Maria Cristina e Jo Ann significa farlo attraverso quell’oceano che ha visto tanti italiani emigrare, e magari tornare con affetto e nostalgia per assaporare la bellezza della terra d’origine dei loro avi.

Mentre in Italia è sera, in America è ancora giorno e viceversa, e durante questi mesi di lavoro è successo tante volte di svegliarsi al suono di un messaggio con le nuove quartine o cadere addormentato su come impostare una certa scena.

Una cosa assolutamente originale, bella e fuori del comune, anche se non del tutto inedita: alcuni anni fa lessi in un libro di etnomusicologia di cui ahimè ora non ricordo il titolo, che agli inizi del ‘900 ci fu addirittura la rappresentazione di un maggio a New York!

Tutto questo mi porta a dire, anzi ribadire, che la poesia che per noi si pronuncia “maggio”, è un linguaggio universale e innato che unisce i popoli e le persone.

E quindi non mi resta che ringraziare Maria Cristina e Jo Ann, e ricambiare il favore con i versi del grande poeta americano Walt Whitman:

 

“….che c’è di nuovo in tutto questo, oh me, oh vita?

Risposta:

che tu sei qui, che la vita esiste ed è identità,

che il potente spettacolo continua,

e che tu puoi contribuire con un verso.”

 

Luca Sillari

(Asta, il 13 luglio, 2023)

 

Prefazione

Gli autori di questo maggio, pur dialogando tra di loro, l’hanno elaborato in tre fasi distinte: Maria Cristina Giménez Cavallo ha scritto una versione iniziale di 70 stanze, Jo Ann Cavallo l’ha rivisto e riportato a 130 stanze, e Luca Sillari l’ha rivisto ulteriormente e riportato alla sua forma attuale di 164 stanze.

L’episodio della Rocca Crudele nella versione originale di Matteo Maria Boiardo illustra dei comportamenti estremi, ma le motivazioni sono universali, quali la passione, la gelosia, la rabbia e il desiderio di vendetta, ma anche la generosità, la cortesia, il coraggio e l’amore per la giustizia. Per esprimere i sentimenti forti, Boiardo attinge ad elementi di storie antiche, come quelle di Medea e di Atreo e Tieste. Dal punto di vista del poema cavalleresco, la trama presenta un’inversione di ruoli: ora è un prode cavaliere (Rinaldo) che si trova in pericolo di morte e ha bisogno di essere salvato da una bella fanciulla (Angelica). Ispirati da questa novità, gli autori ne hanno aggiunta un’altra, introducendo la figura del contadino (Franco) che esce dagli schemi della tradizione epica perché prende in mano le armi pur non essendo un cavaliere.

 

Personaggi:

 

Scandiano

Matteo Maria Boiardo, poeta e narratore…………………..Luca Sillari

Lucrezia, figlia di Boiardo …………………………………Lucrezia Zobbi

 

Catai

Angelica, principessa innamorata di Rinaldo ………………Natascia Zambonini

 

Francia

Rinaldo, paladino di Carlomagno che odia Angelica………Alan Zambonini

Malagigi, mago e cugino di Rinaldo ……………………….Corinto Zambonini

 

Altaripa (poi la Rocca Crudele)

Grifone, il conte di Altaripa…………………………………Sante Borghi

Stella, la contessa ……………………………………………Monia Zambonini

Franco, contadino……………………………………………Loris Rossi

Mostro…………………………………………………….…Andrea Tognetti / Andrea Mammi

 

Aronda

Marchino, il marchese………………………………………..Enrico Guerrieri

Odile, la marchesa……………………………………………Sara Zambonini

Gualtieri, spasimante di Odile………………………………..Gabriele Piguzzi

 

Il Palazzo Gioioso

Dama…………………………………………………………Franca Pensieri

 

Regista: Giordano Zambonini

Aiuto regista: Nadia Stella Zambonini

 

Violino: Simona Guerini

Chitarra: Francesco Boni

Violino: Maddalena Boni

 

Assistenti di scena / Vinai: Andrea Tognetti / Andrea Mammi

 

Scenografie: Berto Zambonini

 

COMPAGNIA MAGGISTICA MONTE CUSNA DI ASTA

 

Prologo: il Poeta narratore, Matteo Maria Boiardo

 

1

Boiardo         Mi presento a voi signori

                        son il gran conte Boiardo

                        Concedete a me lo sguardo

                        l’emozione ai vostri cuori

 

2

Boiardo         Dalla Rocca di Scandiano

                        per un viaggio avventuroso

                        esaltante e periglioso

                        con mia figlia alfin partiamo

 

                                    3

Boiardo          Per le terre dove amore

                        porta audacia ed ardimento

Lucrezia         Oppur reca patimento

                        dove non colpisce il cuore

 

4

Boiardo          E raccontar io vo’, come soliva,

                        strane avventure e contese amorose

                        quando virtute al buon tempo fioriva

                        tra cavalieri e dame assai graziose

                        facendo prove in boschi ed ogni riva

                        come Turpin nel suo libro ci espose

                        che seguitando spero ben vi faccia

                        e con diletto l’ascoltar vi piaccia

 

 

Scena 1: Catai

Angelica lamenta il suo desiderio non corrisposto per Rinaldo; scopre di essere sotto un incantesimo, così come il suo amato.

 

5

Angelica         Quanto soffro dal dolore

                        del pensiero mio amoroso

                        Non concede alcun riposo

                        che Rinaldo è nel mio cuore

 

6

Angelica         Duro come un sasso pare

                        Lui di me non cura niente!

                        Egli sta con la sua gente

                        mentre io lo debbo amare

 

7

Lucrezia        Mi dispiace amica mia

                        se il dolor non vuol tacere

                        ma mi pare di vedere

                        Malagigi sulla via

 

8

Lucrezia        Ti saluto grande mago

                        Quale storia qui ti porta?

Malagigi        Confortare chi sopporta

                        la passion di un sogno vago

 

9

Malagigi        Tu sei preda dell’incanto

                        della Fonte dell’amore

                        Una forza superiore

                        cui non val rabbia né pianto

 

10

Malagigi        Pur Rinaldo fu incantato

                        ma lui ebbe sorte opposta:

                        sempre no è la risposta

                        se di amor gli vien parlato

 

11

Angelica        Sei un mago e puoi spezzare

                        quest’odioso sortilegio

Malagigi        È Merlin mago di pregio

                        Non son degno di provare

 

12

Angelica        Il tuo libro allora dammi

                        io da sola vo’ tentare

Malagigi        Ferma non lo sai usare

                        la magia può fare drammi

 

13

Angelica        Nel mio regno io comando

                        e tu adesso andrai in prigione

Malagigi        Perso hai la cognizione

Angelica        Solo aiuto ti domando!

 

14

Malagigi        Veglierò sul tuo castello

                        anche se son prigioniero

                        perché sopra il bel maniero

                        non si abbatta gran flagello

 

 

Scena 2:  Altaripa

Il conte Grifone e sua moglie Stella sono paragoni dell’ospitalità, ma l’ospite Marchino s’invaghisce di Stella oltre misura e concepisce un tradimento.

 

15

Grifone          Nel castel tutto fiorito

                        e con te gentil donzella

                        che mia moglie sei, o Stella

                        È di gioia il cuor riempito

 

16

Stella             O Grifone amore mio

                        con te è sempre primavera

                        Vo’ passar la vita intera

                        qui nel nostro suol natîo

 

17

Grifone           Quassù ad Altaripa

                        Ciascun viandante invito

Stella              Farem lieto convito

                        Con gente di valor

Insieme          Con gente di valor

 

18

Franco            Ai cancelli si presenta

                        Un viandante sconosciuto

                        Egli ha il passo risoluto

                        Di chi poco si accontenta

 

19

Marchino       Io Marchino son di Aronda

                        Nobil son di alto lignaggio

                        e da tempo sono in viaggio

                        per raggiunger l’altra sponda

 

20

Grifone          Resta qui per riposare

                        Stai con noi, o baron degno

                        e doman prendi il tuo legno

                        e col vento passa il mare

 

21

Stella             Viene gente da ogni via

                        al castel dove natura

                        dona fiori e ogni verdura:

                        Stai con noi in cortesia

 

22

Marchino       Grazie per la gentilezza

Stella              È un onore ed un piacere

                        L’accoglienza a un cavaliere

Marchino       È radiosa sua bellezza                     (Marchino parla fra sé)

 

23

Marchino       Mai non vidi occhi più chiari  (a se stesso)

                        Il mio cuore n’è infiammato

                        Sento amore smisurato

                        a veder suoi pregi rari

 

24

Marchino       Stella ha un aspetto tale

                        che m’abbaglia, e meraviglia

                        Lascerò la mia famiglia

                        ed ucciderò il rivale

 

 

Scena 3:  Aronda

Gualtieri corteggia Odile durante l’assenza di Marchino, ma essa rimane fedele a suo marito. Intanto torna Marchino turbato e riparte per mettere in opera il suo piano nefasto.

 

25

Gualtieri        Di te son innamorato

                        Pronto per qualunque impresa

                        e punir qualunque offesa

                        Lascia quel Marchino ingrato

 

26

Odile              Son sua moglie, ed ho un dovere

                        Nostra vita è assai gioiosa

                        Poi tradirmi egli non osa

                        Star con lui è il mio volere               (entra Marchino)

 

27

Odile              Sposo mio, ma che t’accade?

                        Nei tuoi occhi un odio strano

                        Vieni stringi la mia mano

Marchino       Lascia stare, per pietade

 

28

Marchino       Sono acceso a dismisura                  (a se stesso)

                        alla vista del bel volto

                        Forse l’amor mi rende stolto

                        Prender vo’ la mia armatura             (prende il pugnale e parte)

 

29

Odile              O Marchin, marito mio

                        Che cos’è che ti minaccia?

                        Ti si legge sulla faccia

Marchino       Questo è il giorno dell’ addio

 

30

Odile              Io non posso qui aspettare

                        mentre lui soffre e combatte

                        Se il destin crudel si abbatte

                        fianco a lui voglio restare

 

 

Scena 4:  Altaripa

Marchino uccide Grifone e cerca di guadagnarsi Stella, ma essa rimane profondamente angosciata per la perdita del marito. Il leale Franco cerca di vendicare il suo signore ma viene sopraffatto da Marchino. Odile, sentendosi tradita, nella rabbia dice a Stella che ha ucciso i suoi due figli per dare in pasto a Marchino.

 

31

Marchino       Caro amico mio Grifone

                        Mi potresti tu aiutare?

                        Vengo il cane mio a cercare

Grifone          Certo sì gentil Barone

 

32

Marchino       Nel giardino tra quei mirti

                        si è nascosto e ben celato

Grifone          Troveremo il can scappato

Marchino       però intanto vo’ colpirti!                  (Marchino uccide Grifone per tradimento)

 

33

Grifone          Mi colpisti a tradimento

                        però il cuor non hai trafitto

                        sarai tu a esser sconfitto!

Marchino       Spinto son dall’ ardimento

 

34

Grifone          Perchè porti un tal dolore

                        a noi che ti demmo aiuto?

Marchino       L’uomo è forte e risoluto

                        dove vortica l’amore

 

35

Marchino       Muori alfin inetto e stolto

                        Lascia il regno a chi è più forte

Grifone          Quanto orribile è la morte

                        quando puoi vederla in volto

 

36

Grifone          Grifone dal’Ataripa è il nome mio

                        che tu calpesti senza aver riguardo

                        senza neppur saper chi sono io

                        degnato mi hai appena di uno sguardo

                        Tu giudichi e sentenzi come Iddio

                        ma un giorno cesserai d’esser gagliardo

                        Io invoco amore che ti maledica

                        per vendicar la vita tua impudica

 

37

Stella             O mio Dio, Grifone morto!

                        Chi t’ha fatto un tal oltraggio

                        Mostro privo di coraggio

Marchino       Io sarò il tuo conforto                      (cerca di accarezzare Stella)

 

38

Stella              Non potrei giammai amarti

                        io per te non provo amore

Marchino      Hai acceso questo cuore

Stella              E fu quello ad ingannarti

 

39

Odile              Ora è chiaro che successe              (a se stessa)

                        Lei rubò il mio Marchino

                        trasformato in assassino

                        con ignobili promesse                  (parte)

 

40

Odile               A vendetta penso io

                        provocando atroci guai

                        Stella presto tu saprai

                        quanto soffre il cuore mio

 

41

Franco            Per l’onore di Grifone

                        ed amor della giustizia

                        vendicar vo’ tal malizia

                        Fatti in guardia alla tenzone             (Franco sfida Marchino prendendo le armi di Grifone)

 

42

Marchino       Vuoi sfidare un gran guerriero

                        col pensiero di ferire?

                        Non ti faccio ancor morire:              (Marchino butta Franco per terra e lo priva delle armi)

                        Servirai nel mio maniero!

 

43

Stella              È un oltraggio assai spietato

                        e non reggo un tal dolore

                        Non so qual modo migliore

                        Ma Grifon sia vendicato

 

44

Odile               Mi presento al tuo cospetto

                        che parlar voglio al tuo cuore

Stella              Traboccante di dolore

Odile               Preda ormai d’ogni sospetto

 

45

Stella               Parla chiaro, non capisco

Odile               Se vendetta cercherai

                        su di me contar potrai

Stella              Chiedi pure, ed obbedisco

 

46

Odile              Fu Marchino un traditore

                        Preda fui di gelosia

                        Presi i figli in bramosia

                        dando sfogo al mio dolore

 

47

Odile              Scannai il primo di mia mano

                        L’altro presi per i piedi

                        ed un colpo in testa diedi

                        con un sasso non lontano

 

48

Odile              I lor corpi poi squartai

                        e dal petto trassi il cuore

                        Ciò facendo

Stella                                 quale orrore!

Odile                 questo piatto preparai

 

49

Odile               Dalla rabbia fui guidata

                        nei confronti di Marchino:

                        ora porta a quel meschino

                        la pietanza più spietata                    (le dà il piatto)

 

                                    50

Stella              Salirò dunque la ripa,

                        Porto al mostro il suo veleno

                        Non vi è più l’arcobaleno

                        tra le mura d’Altaripa

 

51

Stella              Le mani son di sangue ormai macchiate

                        nel trasportar l’immondo e bieco pasto

                        Mi chiedo se ad azioni scellerate

                        non possa seguir bene per contrasto

                        Stagioni dolci ormai sono passate

                        come l’amore allegro puro e casto

                        Ha vinto ancora la passion brutale,

                        che ognor trasforma l’uomo in animale

 

52

Odile              È caduta nel tranello:

                        I miei figli non toccai

                        Far del mal non potrei mai

                        a ciò che ho di più bello!

 

53

Odile              Al sicuro a casa stanno

                        con l’amata mia sorella

                        con la mia devota ancella

                        al sicuro cresceranno

 

54

Odile              Però Stella mi ha creduto

                        Sarà doppia la vendetta:

                        Crederà la poveretta

                        un delitto aver compiuto

 

55

Stella              Devo aver mente sicura

                        e mostrar la faccia altera

                        O Marchin, cambiai maniera            (a Marchino)

Marchino       Amor mio, non aver cura

        

                                    56        

Stella                Una festa ora si faccia                     (servendo Marchino)

Marchino         Quanta fame

Stella                                       mangia pure!

                        Delle proprie creature

                        Sper la carne assai ti piaccia!

 

57

Marchino       O qual disuman orrore!

                        Divorato ho i figli miei

                        Ora ucciderti dovrei

Stella             L’odio spazza via l’amore

 

                                    58

Stella              Ciò con cui oggi vivrai

                        è il mortale tuo peccato

                        Va all’inferno disperato

Marchino       Ora mi precederai                           (uccide Stella)

 

59

Stella              Il sole d’Altaripa

                        mi brucia il cuor nel petto

                        che tu sia maledetto

                        malvagio e senza cuor

                        malvagio e senza cuor

 

60

Marchino       Da oggi questo posto

                        distilli amaro fiele

                        e la rocca crudele

                        per tutti ognor sarà

                        per tutti ognor sarà

 

 

Scena 5:  Aronda

Tornata a casa, Odile si promette a Gualtieri se lui ucciderà Marchino.

 

61

Odile              Ingannar lo spasimante

                        Questo è quel che devo fare

                        Or mi devi tu aiutare                       (a Gualtieri)

                        Poi diventerò tua amante

 

62

Gualtieri          Ci potremo poi sposare?

Odile              Ti darò tutto il mio cuore

                        ma sol quando Marchin muore

Gualtieri         Or ti vado a vendicare

 

 

Scena 6:  Altaripa

Gualtieri uccide Marchino e rimane ad Altaripa per regnare insieme ad Odile.

 

63

Gualtieri        Son venuto a darti morte

                        presso a Stella sotterrato

                        Per amor hai tu peccato

                        dando a lei crudele sorte

 

64

Marchino       Dal castel ti vo’ buttare

                        Non c’è scampo, sei perduto

Gualtieri        Nessun può più darti aiuto

                        e non ti farò scappare

 

65

Marchino       Sarai tu a voler fuggire

                        implorando il mio perdono

Gualtieri        Prendi un colpo come un tuono

                        per capir com’è morire

 

66

Marchino       Stolto! Io sono immortale

                        Perchè l’odio mi sostiene

                        Sarai cinto di catene

Odile             Il martir sarà speciale                      (Odile colpisce Marchino a tradimento)

 

67

Odile             Capirai vile canaglia

                        quanto il cuore mio è arrabbiato

Gualtieri        Con un colpo smisurato

                        vincerò questa battaglia

 

68

Marchino       Son le carni mie straziate

                        dal dolore dell’inferno

Gualtieri        Qui comincia il fuoco eterno

                        per le azioni scellerate                    (Gualtieri uccide Marchino)

                       

                                    69

Marchino       Mentre svanisce il sole all’orizzonte

                        La vita passa innanzi agli occhi miei

                        Vedo che si conclude con un ponte

                        che agli inferi conduce i passi rei

                        La luce lascia ormai la mesta fronte

                        Indietro cento volte tornerei!

                        Gualtieri, attento stai al tuo destino,

                        di Odile sei soltanto un burattino.

 

70

Odile              Adesso riconosco

                        l’amore che mi porti

Gualtieri        Diventerem più forti

                        se uniti noi sarem

Insieme         E insieme comanderem

 

 

Scena 7:  Scandiano

Boiardo spiega la nascita del mostro e pensa ad Angelica sempre innamorata di Rinaldo.

 

71

Boiardo     L’uccisione di Marchino

                        ecco un mostro ha generato

                        dal sepolcro suo è spuntato

                        emissario del destino

 

72

Boiardo     Tocca a Odile e il suo Gualtieri

                        procurargli da mangiare

                        e doverlo vigilare

                        evitando guai più seri

 

73

Boiardo    Alla Rocca ormai Crudele

                        solo il male si raduna

                        e neppur la bianca Luna

                        dona i suoi raggi di miele

 

74

Lucrezia    Mentre amor sorride a Odile

                        c’è chi è ancora disperata:

                        perchè Angelica è restata

                        preda dell’incanto vile

 

 

Scena 8:  Catai

Angelica offre di liberare Malagigi se egli riesce a portarla Rinaldo.

 

75

Angelica        Il gran libro di magia                      (usando il libro di Malagigi)

                        non mi ha dato alcun aiuto

                        Ho sperato e anche creduto

                        che il dolor portasse via

 

76

Angelica         È terminata ormai l’ultima prova

                        di ciò che fan gli incanti e le parole

                        con l’erbe strane colte a Luna Nuova

                        e le radici quando è oscuro il sole

                        ma trovo che dal petto non rimuova

                        la crudel pena che nel cuor mi duole

                        Né erba incanto o pietra assai preziosa

                        A nulla val che amor vince ogni cosa

 

77

Malagigi         Se mi sciogli onestamente

                        con te un patto voglio fare

                        Se il mio libro mi vuoi dare

                        cercherò il tuo spasimante

 

78

Malagigi        Prima che tramonti il sole                (Angelica libera Malagigi)

                        te lo porterò sicuro

Angelica        E il tuo libro te lo giuro

                        avrai come il patto vuole

 

 

Scena 9:  Castello di Montalbano (Francia)

Rinaldo rifiuta di accontentare Malagigi a causa del suo odio per Angelica, e suo cugino minaccia di fargli un brutto scherzo.

 

79

Rinaldo         Sono il fiero capitano

                        che comanda la difesa

                        nella prossima contesa

                        per l’onor di Montealbano

 

80

Rinaldo         Per proteggere il mio stato

                        contro l’invasor Gradasso

                        Per far scudo al suo fracasso

                        vado al campo ben armato

 

81

Malagigi        O cugin pien d’ardimento

                        libertà mi puoi donare

                        o in prigion dovrò tornare:

                        Io ti chiedo un sacramento

 

82

Malagigi        Tu gioioso potrai stare

                        con colei che si è invaghita

                        che ama te più della vita

                        Con Angelica sognare

 

83

Rinaldo         Mi puoi chiedere ogni cosa

                        Malagigi –anche morire–

                        Io potrei tutto soffrire

                        tranne amar la dama odiosa

 

84

Malagigi        Col tuo dir m’hai condannato

                        ma sarai preda d’inganno

                        che darà vergogna e danno

                        O cugino tanto ingrato

 

85

Malagigi        Dormirai sonni incantati

                        e dormendo viaggerai

Rinaldo         Fermo tu non oserai!

Malagigi        Gli occhi tuoi sono serrati

 

86

Malagigi        Vola Rinaldo ingrato

                        nel regno dell’Amore

                        Lì non varrà il tuo onore

                        e a lui ti piegherai

                        e a lui ti piegherai

 

 

Scena 10:  Il Palazzo Gioioso

Rinaldo per magia si trova non più in Francia ma nell’incantato Palazzo Gioioso, construito da Angelica per ospitarlo.

 

87

Rinaldo         Dove sono e cos’è questo?

                        Un palazzo in marmo ed oro

                        Arboscel di cedro e alloro

                        consolar pensier mesto

 

88

Dama             È il palazzo mio Gioioso

                        un giardin che ti assicura

                        cibo e vino a dismisura                    (gli prende per mano)

Rinaldo         luogo assai meraviglioso

 

89

Rinaldo          C’è il profum di gelsomino

Dama             E perpetua è qui l’estate

Rinaldo          Paradiso pien di fate

                        come fosse di un divino

 

90

Dama             Non sei qui senza ragione

                        Avrai tempo dilettoso

                        se il tuo cuor sarà amoroso

                        Altrimenti andrai in prigione

 

91

Rinaldo          Io son qui per un incanto?

                        Ecco allor la spiegazione!

                        Pronto sono già all’azione

                        che riporti amore e vanto

 

92

Dama             Non ti servirà la spada

                        Servirà solo il tuo cuore

                        Per Angelica il tuo amore

                        e farai ciò che ti aggrada

 

93

Rinaldo         Cambia adesso tutto quanto

                        Mai non ebbi un tal ribrezzo

                        Lieta casa ti disprezzo

                        Per me è un luogo sol di pianto

 

94

Dama             Tutto intorno cinge il mare

                        Non ti vale esser gagliardo

                        che si perderà il tuo sguardo

                        Il tuo cuor convien mutare

 

95

Rinaldo          Ed invece vo’ scappare                    (cerca di liberarsi dalla dama)

                        Non m’importa di morire

Dama             Non potrai giammai fuggire

Rinaldo          Proverò sfruttando il mare               (riesce a fuggire)

 

 

Scena 11: Catai

Malagigi torna da Angelica senza Rinaldo.

 

                                    96

Malagigi         Mia signora a te ritorno

                        con notizie assai tremende

                        che Rinaldo nulla intende

                        Fuggì in mare in pieno giorno

 

97

Malagigi         Or dai flutti egli è portato

                        Non potrà più ritornare

                        negli abissi sprofondare

                        il suo corpo naufragato

 

98

Angelica         La mia rabbia non trattengo

                        Lì nel mar vorrei lasciarlo

                        ma continuerei ad amarlo

                        Dal dolor ormai ne svengo

 

99

Angelica         Io ti prego di cercare

                        di salvar l’amore mio

Malagigi        Non temer ci penso io

                        Forse so chi lo può fare

 

100

Malagigi        Dolce dama io ti imploro

                        di trovare il cavaliere

Dama             Sarà in salvo non temere

                        su una spiaggia fatta d’oro

 

101

Dama             Azzurro mare io ti sto chiamando

                        per ricercar colui che è nel tuo abbraccio

                        Si tratta di Rinaldo che scappando

                        volle sfidarti col suo nudo braccio

                        È coraggioso e forte ma è allo sbando

                        di un maleficio orrendo è preso al laccio

                        ti prego grande mare risparmiarlo

                        e sulla terra ferma riportarlo

 

 

Scena 12:  Approdo sulla spiaggia di Altaripa, la Rocca Crudele

Rinaldo arriva per caso ad Altaripa, e Franco cerca di avvertirlo che è in pericolo di essere divorato da un drago, ma Rinaldo è intrepido. Viene però catturato a trannello da Gualtieri e Odile. Franco interviene ma viene preso e messo in prigione da Gualtieri.  Odile permette a Rinaldo di combattere il drago ma lo avverte che la spada non vale contro la bestia.

 

102

Rinaldo          Acque infide e senza posa

                        La mia forza è soverchiata

                        e la donna tanto odiata

                        sembra adesso gentil rosa

 

 

103

Rinaldo          Son lontano dalla corte

                        di Re Carlo il mio signore

                        Vituperio, senza onore

                        Tormentato dalla sorte

 

104

Rinaldo          Io temuto e d’armi esperto

                        prima della mia mancanza

                        Or da Gano di Maganza

                        Di calunnie andrò coperto

 

105

Franco            Cavallier, intendi bene

                        Qui vicina è una prigione

                        dentro un orrido dragone

                        Esser saggio ti conviene

 

106

Franco            Nel palazzo ove dimora

                        troverai un uom bugiardo

                        Scappar via non è codardo

                        o quel drago ti divora

 

107

Rinaldo          Ti ringrazio umil signore

                        ma non son preoccupato

                        perché sono ben armato

                        e non provo alcun timore

 

108

Gualtieri         Lasso! Misero! e tapino!

                        Io mi sento venir meno

Rinaldo          Cosa accade? Dimmi a pieno

Gualtieri         Dammi aiuto o peregrino

 

109

Gualtieri         Per salvar i figli miei

                        dammi aiuto o fier barone

                        Saran pasto d’un dragone:

                        or dimostra chi tu sei

 

110

Franco            Cavallier sul tuo percorso

                        ora va e non ti fermare

                        Al castel non devi andare

                        Lì nessun vuole soccorso

 

111

Rinaldo           Io giammai schivai duello

                        di Re Carlo paladino

                        Aiutare è il mio destino

                        Accompagnami al castello

 

112

Gualtieri        Ed allor vieni alla prova

Rinaldo          Sei soltanto un traditore

Odile               Qui non c’entra il disonore

                        La tua forza a nulla giova

 

113

Odile              Forse avrai sentito dire

                        Della nostra cruda usanza

                        In prigion senza speranza

                        Domattina andrai a morire

 

(Odile mette Rinaldo in una prigione in attesa di darlo in pasto al mostro.)

 

114

Gualtieri        Carne umana sol divora

                        il dragone che ora vedrai

Odile              Le tue carni a lui darai

                        è la tua ultima ora

 

115

Gualtieri        Ciò da sempre viene fatto:

                        catturiamo ogni viandante

                        perchè il mostro ripugnante

                        resti calmo e soddisfatto

 

116

Franco           Paladino troppo fiero

                        Tu saresti già fuggito

                        se il mio avviso avessi udito

                        Or sei loro prigioniero

 

117

Franco           Pover’ uomo dal villaggio

                        Non ho forza né destrezza

                        ma il cuor pien di gentilezza

                        e non manco di coraggio                  (Franco sfida Gualtieri con le armi di Rinaldo)

 

118

Gualtieri        Servo mio, non hai il diritto

                        di difender il viandante

                        Or recedi sull’istante

Franco           Vi macchiate di un delitto

 

119

Gualtieri        Pagherai la trasgressione

                        Mi dovevi rispettare

                        Contro me non puoi lottare              (Gaultieri colpisce Franco)

Odile              Resterai chiuso in prigione               (Odile lo mette in prigione)

 

120

Rinaldo          Libertà sacrificare                                    (a Franco)

                        per me che son sconosciuto?

                        Come posso darti aiuto

                        e bontà tua ripagare?

 

121

Franco           Il valor tuo fai vedere

                        anche se fortuna fiera

                        diventata è sorte nera

                        Tu sei sempre un cavaliere

 

122

Rinaldo          Sia cessata la contesa

                        Concedete che io vada

                        con lo scudo e con la spada

                        contro a chi non val difesa

 

123

Odile              Perirai nella battaglia

                        La tua spada puoi portare

                        ma non serve a trionfare

                        La sua pelle non si taglia

 

124

Gualtieri         Contro il mostro sfigurato

                        ognun fugge per paura

                        Scappan tutti oltre le mura

Rinaldo          Io non sono spaventato

 

125

Rinaldo          Con Fusberta mia fedele

                        la mia forza qui dimostro                 (Rinaldo inizia a combattere col mostro)

Gualtieri         Nulla puoi contro quel mostro

                        Nato per destin crudele

 

126

Odile              Esso è un bove di grandezza

                        Con un muso di serpente

Gualtieri        Mezzo palmo ciascun dente

                        Un cinghiale per fierezza

 

127

Rinaldo          Sulla fronte un colpo prendi

Gualtieri        Or la bestia si è adirata

                        La sua forza è divampata

Rinaldo         Sono gli artigli suoi orrendi

 

128

Odile              Guarda la gran bocca aperta

                        e la forza smisurata

Rinaldo         Sulla spada si è avventata                (Il mostro coglie Fusberta)

                        Oimé! Tolto m’ha Fusberta!

 

129

Gualtieri        In prigione tornerai                         (Il mostro si ritira)

                        perché il mostro si ritira

Odile              Ma domani la sua ira

                        col tuo corpo placherai

 

 

Scena 13:  Catai

Angelica chiede a Malagigi dove sia Rinaldo. Il mago racconta il pericolo in cui si trova il cavaliere o e la sprona a partire per salvarlo.

 

130

Lucrezia         È partito Malagigi

                        ed io son qui di vedetta

Angelica         Non si vive se si aspetta

                        il ritorno da Parigi

 

131

Lucrezia         Ma lo sgorgo sulla via

                        Lui cammina mestamente

                        Ben tornato gran sapiente

                        Stai con noi in cortesia

 

132

Malagigi         A te Angelica ritorno

Angelica         Ma non vedo il mio Rinaldo

                        Tu sei solo un vil ribaldo

                        Dov’è il suo bel viso adorno?

 

133

Malagigi        Su una spiaggia egli è approdato

                        dove un infido sentiero

                        lo condusse a quel maniero

                        che crudele vien chiamato

 

134

Malagigi        Da Gualtieri fu ingannato

                        che chiedeva un falso aiuto

                        Farsi avanti egli ha voluto

                        ma da un mostro fu agguantato

 

135

Malagigi        Solo tu lo puoi salvare

                        e Rinaldo dovrà amarti

                        il suo cuore consacrarti

                        Però il mostro hai da annientare

 

136

Angelica         Come mai potrò fermarla?

                        È una bestia indemoniata

Malagigi        Questa è una corda fatata

                        con la quale puoi legarla

 

137

Angelica        Per salvarlo parto in fretta

                        Fra le nubi andrò volando

Malagigi        Attenzione raccomando

                        alla fiera maledetta

 

 

Scena 14:  La Rocca Crudele

Angelica salva Rinaldo nonostante il suo disprezzo, permettendo al cavaliere di porre una giusta conclusione alla vicenda.

138

Rinaldo         Perso ho il mio prezioso brando

                        che mi fa restar sicuro

                        Non si può saltare il muro

                        Al buon Dio mi raccomando

 

139

Rinaldo         La Luna come un nastro questa sera

                        distende la sua luce sopra il mare

                        e sembra che m’inviti alla preghiera

                        Così che dal mio cuor possa scacciare

                        il bieco orror che incute quella fiera

                        che attende di potermi divorare

                        Perchè l’onor mi ha reso così ottuso

                        al punto di condurmi qui rinchiuso?

 

140

Franco           Sotto il lume della luna

                        par veder qualcun volare

                        È una donna a quanto pare

                        Qual mistero e qual fortuna

 

141

Angelica        Tu sei qui per mia cagione               (a Rinaldo)

                        Il dolor sul cuore pesa

                        e benché sia tanto accesa

                        debbo agir con la ragione

 

142

Rinaldo          Più contento di morire

                        che vederti a me vicino

                        Mi darò al mostro maligno

                        se da qui non vuoi partire

 

143

Rinaldo          Tanto odio io ti porto

                        Ho ribrezzo fino all’osso

Angelica         Sappi che salvarti posso

Rinaldo          Non potrai salvare un morto

 

144

Angelica         Ora ti farò vedere

                        che io ti voglio salvare

                        ed il mostro poi legare

                        anche contro il tuo volere                 (lega il mostro)

 

145

Angelica         Amor mio, ti ho liberato

                        Così vuol la bontà mia

                        contro la tua scortesia

                        L’odio tuo non meritato                            (riparte)

 

146

Rinaldo          Io ti uccido a nude mani                  (colpendo il mostro)

                        mostro dall’orrenda testa

                        Molta vita non ti resta

                        Non vedrai sorger domani                (lo uccide)

 

147

Rinaldo          Ecco qui la spada mia

                        E ora a noi bieco assassino               (a Gualtieri)

                        Tu Gualtieri vil meschino

                        pieno di vigliaccheria

 

148

Gualtieri        Non offendere il mio onore

                        Tutto ho fatto per mia amante

Rinaldo          Benché fossi assai galante

                        sei nel cuore un traditore                 (colpisce Gualtieri)

 

149

Gualtieri        Quel che feci non fu giusto

                        dall’amor fui accecato

Rinaldo          Tu da Odile sei plagiato

                        Ammazzavi per suo gusto

 

150

Gualtieri        Fu di amarla il gusto mio

                        e di ciò contento sono

Rinaldo          Ora chiederà perdono

                        l’alma tua di fronte a Dio

 

151

Gualtieri        Potete giudicarmi se volete

                        ma non saprete mai cos’ho provato

                        Potete condannarmi se credete

                        ma io senza rimpianti sarò andato

                        Quanto sia strano amor non capirete:

                        A me piaceva il suo esser spietato

                        Voi ci chiamate adesso maledetti

                        ma da un potente amor siam benedetti         (muore)

 

                                    152

Rinaldo          Diventata più cattiva

                        di quell’orrido Marchino

                        lesta il capo poggia chino

Franco           La vendetta è distruttiva

 

153

Odile             Grazie a lui io davo sfogo

al furore che mi opprime

Franco           È la rabbia che si esprime

                        e vi tiene come un giogo

 

154

Franco           Lascia andar la poveretta

                        a cercar le sue risposte

Rinaldo         Vagherai per valli e coste

                        come un’anima reietta

 

155

Franco           Hai distrutto la tua vita

                        arrabbiata e insoddisfatta

Odile              Il tradir non si riscatta

                        e la gioia è ormai finita

 

156

Odile              Ritorno mestamente sui miei passi

                        Chissà se troverò quel che ho lasciato

                        La casa, e i figli prima che scappassi

                        per rabbia verso un uomo scellerato

                        Avranno mai pensato che tornassi?

                        Sconfitta dal potere che ho cercato

                        non ho neppur l’amore di Gualtieri

                        spavaldo e così ingenuo tra i guerrieri

 

157

Malagigi         Son lator di un’ambasciata

                        di Merlino il gran potente

                        che nell’essere suo sapiente

                        la magia ha ritirata

 

158

Malagigi         Principessa puoi destarti

                        Il tuo cuor libero è adesso

                        e a Rinaldo ora è concesso

                        senza odio di guardarti

 

159

Angelica         Il mio cuor sento leggero

                        come mai da tanti anni

                        Sollevata dai malanni

                        ed allegro è il mio pensiero

 

160

Rinaldo          Senza rabbia ora ti guardo

                        Vedo alfin la tua bellezza

                        Bando alla scelleratezza

                        del mio agir tanto bugiardo

 

161

Rinaldo          Angelica la bella

                        dal mostro mi hai salvato

                        Oggi ti sono grato

                        Ti porterò nel cuor

                        Ti poterò nel cuor

 

162

Angelica         Nel cuor lo spazio è grande

                        per cavalieri o amanti

                        Senza vergogna o pianti

                        io li ricorderò

                        io li ricorderò

 

163

Rinaldo          Hai agito con franchezza                 (Rinaldo libera Franco)

                        Degno sei di governare

                        Questo regno ti vo’ dare

Franco            Tornerà qui la bellezza

 

164

Franco           Grazie o cavaliere

                        Di averci liberato

                        Da un aspro e crudel fato

Tutti               Ora in pace vivrem

                        In libertà vivrem

 

 

Scandiano, Italia

Toms River, New Jersey, USA

Asta nell’Emilia, Italia

(luglio 2023)

 

 

Note biografiche

 

Maria Cristina Giménez Cavallo è nata a New York nel 1992 da madre italo-americana e padre spagnolo. Le sue radici crescono a Scandiano dove accompagna la madre, Jo Ann Cavallo, per un programma estivo ogni estate. Ha dei ricordi dei cavalieri e delle donne guerriere, le cui storie sua madre le raccontava spesso, e che a volte vedeva dal vivo durante gli spettacoli del maggio epico.

Nel 2010, entra alla Columbia University per una laurea in storia del cinema e italianistica. Ha avuto anche l’opportunità di approfondire la sua passione per le tradizioni cavalleresche emiliane nutrita dalla madre con il suo corso Renaissance Chivalric Epic and Folk Performance Traditions, dove è nata l’ispirazione per il maggio La rocca crudele come progetto finale del corso.

Dopo gli studi, Maria Cristina si trasferisce a Parigi per seguire la sua passione per il cinema e inizia a lavorare con Abdellatif Kechiche, di cui diventa collaboratrice artistica, direttrice del casting, aiuto regista e montatrice della trilogia Mektoub, My Love. Da qualche anno collabora con Avventurosa, seguendo Pietro Marcello, Alice Rohrwacher e Francesco Munzi nel loro documentario, Futura, girato in 16mm in tutta Italia, e poi Le vele scarlatte, l’ultimo film francese di Pietro.

Maria Cristina ha girato qualche cortometraggio come regista: Jeanne, petite bergère, Pastourelle, La Grande Quercia e, ultimamente al workshop Spring Academy del Locarno Film Festival, La visita, e sta finendo il montaggio sul suo esordio Anime galleggianti, inspirato alle Metamorfosi di Ovidio.

Si trova la sua filmografia sul sito web di Anima Films (https://animafilms.net).

 

Jo Ann Cavallo è nata nel New Jersey da padre italo-americano e madre americana di discendenza ungherese, tedesca, rumena e francese. Dopo un dottorato in Italianistica alla Yale University, nel 1988 è entrata a far parte della facoltà della Columbia University, dove è professoressa di ruolo e, dal 2014, direttrice del Dipartimento d’Italianistica.

I suoi studi sull’epica cavalleresca, e in particolare sull’Orlando Innamorato, l’hanno portata a Scandiano, prima come partecipante a un convegno su Boiardo e poi come direttrice di un programma estivo della Columbia tra il 1995 e il 2001.

Il suo amore per il Maggio è nato nel 1997 quando degli amici scandianesi l’hanno portata a vedere Il ritorno di Ulisse a Frassinoro. Scoprire che gli antichi cavalieri vivevano ancora nell’Appennino emiliano ha cambiato la direzione della sua ricerca. Negli anni successivi, e fino ad oggi, ha fatto del Maggio—e dell’opera dei pupi siciliana—un motivo di studio. Oltre a numerose pubblicazioni su queste due tradizioni, ha realizzato un documentario, Il Maggio emiliano: ricordi, riflessioni, brani (2002).

Fra i suoi libri accademici, due sono stati tradotti in italiano, The World beyond Europe in the Romance Epics of Boiardo and Ariosto (pubblicato da Bruno Mondadori nel 2017), che ha anche vinto un Modern Language Association Publication Award, e The Sicilian Puppet Theater of Agrippino Manteo (1884-1947): The Paladins of France in America (traduzione in corso di stampa presso Edizioni Pasqualino), anche nominato nel luglio del 2023 per The Nancy Staub Publication Award.

Ha reso in forma teatrale una trilogia basata sull’Orlando Innamorato, messa in scena in Italia fra il 2000 e il 2009, e, in inglese, Orlando in Love, spettacolo rappresentato a New York City nel 2003 e 2006. Ha sviluppato la sceneggiatura per il maggio Orlando Innamorato (2004) insieme all’autore, Luca Sillari, e ha scritto un adattamento bilingue, Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo: rielaborato e reso in versione abbreviata per ragazzi (2001).

Inoltre, ha creato due siti web per valorizzare e diffondere la narrativa epica e la sua espressione nelle arti drammatiche, eBOIARDO e World Epics. È la fondatrice e curatrice della serie World Epic and Romance per Anthem Press.

Il suo curriculum vitae e alcuni dei suoi studi sono disponibili a https://columbia.academia.edu/JoAnnCavallo.

 

Luca Sillari è nato a Genova nel 1973, ma la sua famiglia è originaria della Val d’Asta ai piedi del monte Cusna. Vive a Reggio da molti anni, è sposato e ha due figlie gemelle. Nel 2001 si laurea in scienze e tecnologie alimentari presso l’Università di Parma, e si occupa di sicurezza alimentare.

Musicista e “maggiarino” è autore soprattutto di sceneggiature per il maggio drammatico. Tutti i suoi maggi sono stati rappresentati dalla Compagnia Maggistica Monte Cusna di Asta, e pubblicati a cura del Comune di Villa Minozzo in occasione delle annuali rassegne nazionali del maggio.

Tra le sue opere: La leggenda della Bema (1996), I Tre Fratelli (1997) , La Regina del silenzio (1999, premiato alla 1a edizione del concorso scrivilamusica del Comune di Genova), Rolando da Corniano (2001), Antinea (2002), Orlando Innamorato, in collaborazione con la professoressa Jo Ann Cavallo docente di Italianistica alla Columbia University di New York (2004), Le vele dei Crociati (2006), I Cavalieri erranti (2008, classificato al secondo posto nella categoria letteratura d’Appennino alla seconda edizione del premio Crovi 2018), Anna Malaspina (2008), Il cavaliere del drago (2011), Gabrielle (2019).

Dal 2018 partecipa con alcune poesie all’antologia “un poco di noi” a cura dell’Associazione Scrittori Reggiani.

Nel 2019 la sua poesia “dove l’amore nasce… ancora” è stata inserita nell’antologia del primo premio letterario Loris Malaguzzi, a cui ha partecipato nella sezione dedicata al maestro Leonida Togninelli.

Alcune poesie sono state selezionate per l’antologia I Voli di Icaro a cura della casa editrice Il Temperino Rosso, 2021.

Sono del 2023 alcuni “dialoghi tra la Luna e il Cusna”: il brano “La Luna e il Cusna: risorgere è la via” è stato pubblicato nell’antologia pasquale Dalla passione alla resurrezione a cura di Bruno Labate e Aldo Sisto per l’associazione Poesia Attiva di Torino, mentre “La Luna e il Cusna: Maggio del ritorno” è stato selezionato tra i finalisti della prima edizione del premio letterario Ralfo Monti a cura del Pro Loco di Civago, Comune di Villa Minozzo, Associazione Villacultura APS, Cooperativa Alti Monti.

La Rocca Crudele, maggio scritto con Maria Cristina Giménez Cavallo e Jo Ann Cavallo per la Compagnia Monte Cusna, debutta nella XLV Rassegna Nazionale di Teatro Popolare “La tradizione del Maggio” 2023.

La sua opera è presente con una voce sulla enciclopedia on-line The Literary Encyclopedia (https://www.litencyc.com).